Christian Bergantin nasce il 25 maggio 1972 a Cavarzere (VE) paese a vocazione agricola della pianura veneta definito durante il dominio della Repubblica di Venezia, il „Granaio della Serenissima“. In questo contesto agricolo e rurale il piccolo Christian B. sfoglia ed è attratto dalle immagini dei libri d’arte, sarà l’inizio di un percorso destinato a seguire: quello della pittura.

Dai maestri del Rinascimento all’Action Painting, dalla Pop alla Street Art Bergantin assimila e apprende stili e concetti: “I grandi pensieri provengono non tanto da una grande intelligenza quanto da un grande sentimento” e i sentimenti ribollono nel giovane Christian B.

Dotato di capacità tecnica e manualità da autodidatta non ha problemi a trasferire su tela immagini dettate dallo stato d’animo inquieto che lo pervade.

Grande influenza avranno in quegli anni sul giovane Christian B. le figure carismatiche e lo stile di vita dei “pittori maledetti” di Piazza del Popolo: Mario Schifano (1934 – 1998) Franco Angeli (1935 – 1988) e Tano Festa (1938 – 1988) morti tutti precocemente. Nomi che hanno delineato la storia dell’arte contemporanea italiana degli anni Sessanta.

I colori saturi, le pennellate incisive e violente, la presenza di immagini insieme astratte e figurative della pittura di Christian ricordano l’espressionismo del gruppo CoBrA e del movimento americano dell’action painting, con Willem De Kooning (1904 – 1997) e Jackson Pollock (1912 – 1956), che in seguito verrà definito come “arte informale” o espressionismo astratto e che vedrà in Italia come massimo esponente Emilio Vedova (1919 – 2006).

Nei suoi lavori di denuncia sociale e di riflessione esistenzialista scorgiamo inoltre rimandi a Fancis Bacon (1909-1992).

Nei lavori di Bergantin non si trova solo pittura, ma la sua creatività spazia anche su terreni più plastici caricando i suoi quadri di oggetti di consumo e di scarto alla maniera dei combine-painting di Robert Rauschemberg (1925-2008), inoltre anche nell’uso della materia (polvere di cemento) Bergantin trova un supporto ideale dove trasferire la sua poetica.

Altra influenza che si può scorgere in certi lavori è quella dei graffitisti newyorchesi, in particolare Jean-Michel Basquiat (1960 – 1988).

Christian Bergantin è un artista a tutto tondo e molte sono le radici pittoriche da cui attinge la sua creatività. Un puro erede della tradizione pittorica che va dalle pitture rupestri di Altamira ai giorni nostri; del resto un artista di questi tempi come potrebbe non esserlo. Christian Bergantin ha una sua cifra stilistica personale che rende moderna la tradizione.

Christian Bergantin ha partecipato a numerose mostre e concorsi di pittura e ha vinto numerosi premi:

  • 2003 il Premio Agazzi a Bergamo
  • 2004 il 6° premio alla Biennale di Belle Arti di Santa Maria di Sala
  • 2008 1° Premio del Senato
  • 2016 1° premio „Le terme dell’arte“ ad Abano Terme.

Ogni domenica, dalla primavera all’autunno, Christian Bergantin espone i suoi quadri al mercato degli artisti nei colonnati di Abano Terme (PD)

Le sue opere sono presenti in molte colezioni private in Italia e all’estero (Germania, Francia, Svizzera, USA, etc.)

(Claudio Nerva)

Eine Leidenschaft für die Kunst

Der italienische Künstler Christian Bergantin wendet sich an Kunstliebhaber aus der ganzen Welt, um sich an seiner Kunst zu erfreuen.

Genesi

Primavera

Muri

Pennello sospeso

Vibrazioni

Finestra oltre

Ausstellungen in Italien haben ihn berühmt gemacht

Kunst heute

  • Alles ist erlaubt.
  • Kunst geschieht im öffentlichen Raum
  • Erlebe die Welt der Kunst

1. Preis

  • Die informelle Abstraktion des Künstlers übernimmt nicht mehr die Aufgabe, die Realität zu imitieren, sondern zwischen dunklen Flächen und starken Leuchtkontrasten das Herz und die Idee der Dinge einzufangen. Die Entwicklung der Linien, der Segmente, mit einem entschlossenen, schnellen, willensstarken Strich und die Substanz der Farbe schaffen eine Räumlichkeit, die nichts anderes ist als der Raum der Erinnerung. Er offenbart, wie spontane Entscheidungen seine verstörenden Pinselstriche charakterisieren, die von der skrupellosen Handlungsfreiheit diktiert sind und zur Niederlage der Existenz selbst führen.
  • Rovigo 2023

Kunst als Abenteuer


Kunst ist ein Abenteuer. Man muss sensibel sein und bereit für Veränderungen. Es geht nicht darum, etwas Vollkommenes, etwas Ordentliches zu schaffen. Das Abenteuer beginnt für Christian Bergantin im Atelier und vor der eigenen Haustür. Viele denken, Abenteuer erlebt man nur, wenn man weit weg ist. Aber das stimmt nicht! Abenteuer kann man überall erleben, man muss sie nur entdecken und sich auf Ungewissheit einlassen, raus aus gewohnten Ritualen, was anderes machen.
Er experimentiert mit Farbe und Form. Das Weiß des Malgrundes wird zur Herausforderung. Der erste Farbauftrag wird zum „Urknall“, aus dem sich alles weitere entwickelt. Die Assamblage erlaubt einen spielerischen Umgang mit den Mitteln. Schicht für Schicht entsteht ein neues Bild, wird von immer neuen Schichten überlagert. Wie Erinnerungen, die teilweise vergessen oder umgedeutet und von neueren Erinnerungen verändert werden.
Seine Arbeit ist prozessgebunden und das Ergebnis somit nicht vorhersehbar. Daher sind seine Bilder auch niemals „fertig“, vielmehr befinden sie sich in einem einstweiligen Zustand der Ruhe. Auch deshalb arbeitet C. Bergantin in Zyklen, seine Werke erscheinen in immer neuen Variationen. Er ist immer auf dem Weg, es entstehen immer neue Übersetzungen, Kontraste und Turbulenzen, auch Mutationen, die manchmal zur Synthese werden. So realisiert sich das Abenteuer, das in der Realität nicht mehr möglich ist, in der Kunst – beim Künstler und beim Betrachter gleichermaßen. ◾️

Hanns Stüßer

CEOt

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